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ARTICOLI

Passo a prendere Luigi, che vuole mostrarmi il suo giardino a un paio di isolati da qui. Mi prende sottobraccio e ci incamminiamo. Lungo la strada mi descrive nei dettagli un mio disegno che l'ha colpito, dicendomi di essersi soffermato a lungo sul suo significato.
Mi guida con precisione, a ogni svolta, fino all'ultima salita. E quando arriviamo mi raccomanda di non incespicare, perché a terra è un po' sconnesso. Saliamo sui gradini di pietra che sporgono dai muri a secco (da cui, bambino, sono caduto tante volte). "Prima tu" dice, e quando tocca a lui è più svelto e agile di me. C'è ancora il sole.
"Vedrai che bello tra un momento, quando il sole sparisce dietro alle case e si accendono le luci". Ha ragione.Mentre Elisabetta e Federica, poco più in là, parlano di musica, lui mi descrive le piante che ci stanno intorno: non ne avrei sentito il profumo se non me l'avesse fatto notare.
Poi, visto che cominciava a farsi buio, ci siamo affrettati a tornare, raccogliendo veloci le bottiglie e usando le torce per non inciampare. È stato lì che l'ho visto sorridere sornione.

 

Perché Luigi è cieco.

ANGELO RUTA

A LUCCA di Luigi Mariani

Dai miei diari e pensieri.

A Lucca ci venivo da ragazzo: il festival Puccini di Torre del lago è stato un laboratorio che, anche se soltanto da uditore, mi ha permesso di scoprire la magia dell'orchestra. Dalla buca, infatti, ho potuto osservare il lavoro dei direttori, ascoltare ciò che cambiava o non cambiava tra le file degli strumentisti. Carisma, umori e ripicche, pregiudizi e simpatica irriverenza che dissacravano figure intoccabili: il regista, il primo violino. Ho conosciuto l'incanto di un mondo che mi ha condizionato nelle scelte future.

Tornare ora a Lucca per il concerto “L’infinito sonoro”, suonando i miei acquarelli, è naturalmente denso di significato. Tornarci perché invitato da chi è stato per vent'anni direttore artistico di quello stesso festival, ha un valore aggiunto. Il collaborare a progetti che sono opportunità di crescita per chi suona e per chi ascolta mi fa sentire al posto giusto.

Grazie a chi non si accontenta della solita minestra perché garantita, perché di prima scelta. Grazie a chi è curioso nonostante la noia che soffoca il quotidiano, nonostante la fretta che annebbia cuore e mente. Grazie a chi ha ancora voglia di rischiare, di immaginare storie e poi, alla fine, si sorprende ad aver creato magia.

I miei acquerelli sono stati colorati con pennelli giovani ma l'acqua che ho usato non si è ancora asciugata.

LOCANDINA

RAI Alto Adige - Giugno 2019
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Suite Magazine - Agosto 2018
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Suite Magazine - Guido Barbieri
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Giugno 2019

Articolo su “MUSEO OMERO”

ESTRATTO: "La Musica accarezza le orecchie così come le dita sfiorano gli strumenti che la producono.
Gli strumenti si suonano attraverso le mani, amorose e affettuose, premurose; talvolta indugianti, tal altra aggressive, violente, graffianti. I tasti sono la propaggine di una corda che dall’arco viene cercata e intimamente sollecitata. Il fiato attraversa la superficie cilindrica, crea una colonna d’aria. Ma le labbra sfiorano, toccano, baciano l’ancia. [...]"

Marzo 2019

Articolo su “L'UNIONE SARDA”

ESTRATTO: "Ciò che spesso non si considera è che trovare soluzioni per permettere ai disabili di realizzare le proprie passioni è un modo per suggerire nuovi modi di affrontare le questioni efficaci anche per i normodotati [...]"

Febbraio 2019

Articolo su “VIVERE ANCONA”

Giornata nazionale del braille, al museo Omero il ''CONCERTO AL BUIO'' di Montanaro e Mariani

Agosto 2018

Intervista per “MAGAZZINI INESISTENTI”

ESTRATTO: “Mi è stato detto che i miei gesti sono evocativi anche per il pubblico. Tutte questo a me rimane sconosciuto, anche perché io non ho mai visto come si muove, come muove le braccia, se guarda, quanto e come fissa negli occhi, un “vero” direttore. So benissimo che guardare è uno strumento di grande persuasione: la forza, la magia contenute nel non verbale sono purtroppo un miraggio, come rimane un miraggio per chi non sente, l’arte della fuga di Bach. Certo è che se avessi potuto vedere, forse dell’ascolto e dell’orchestra avrei potuto farne a meno. Oggi però, in attesa di tempi migliori, mi godo questo modo che la vita mi offre per continuare a vedere: un mazzo di carte con questo jolly, un parco della Vittoria nel mio Monopoli personale. Al resto non mettiamo limiti e lasciamoci stupire […]” 

Luglio 2018

Articolo su “LA SICILIA”

ESTRATTO: “Lo spartito del cuore: vedenti e non vedenti insieme, a Milo il debutto della vEyes Orchestra [...]"

Giugno 2018

Articolo su "LABORIUSA", "LA SICILIA", "GIORNALE METROPOLITANO" & "IMGPRESS"

ESTRATTO: “Tra le più gravi disabilità, la cecità porta con sé numerosi pregiudizi, legati alle difficoltà percettive e sensoriali. Eppure, scoprendo i progetti portati avanti dall’associazione onlus vEyes, si comprende quanto il coraggio e la forza di questi giovani riescano sempre a rompere ogni forma di barriera […]” 

Articolo su “CORRIERE DELLA SERA”

ESTRATTO: “La musica è un linguaggio universale, capace di creare un dialogo prezioso tra persone vedenti e non. Con il concerto della vEyes Orchestra vogliamo mischiare le carte e fare dimenticare al pubblico che ci sono membri dell’orchestra non vedenti, vogliamo che la gente torni a casa emozionata da un’esibizione straordinaria, senza che sia importante capire chi dei musicisti vede e chi no […]” 

Maggio 2016

Articolo su “LA NAZIONE”

ESTRATTO: “Un orchestra di studenti diretta da un maestro non vedente. L'impresa, pur trattandosi di studenti del conservatorio ma non ancora di musicisti professionisti, non appare semplice ma è possibile. L’8 Maggio a Villa Favard quaranta ragazzi del Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze, di età compresa tra i 14 e i 22 anni, saranno diretti dal maestro Luigi Mariani, musicista non vedente, per interpretare la "Sinfonia n.101 in Re maggiore" di Franz Joseph Haydn [...]”

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